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Immagine del redattoreROMEO FERRERO

MONTECARLO - VERTICAL FARMING E SILVANA NICOLA ALL'AGORA' IL 21 APRILE 2022 - ore 18

Aggiornamento: 9 lug 2022


Giovedì 21 aprile 2022, sempre alle ore 18:00 e nell’elegante Auditorium dell’AGORA, Maison Diocésaine dell’Arcivescovado di Monaco, 18 rue Bellevue, g.c., con una conferenza dedicata a una innovativa tecnica di coltivazione urbana che anche qui a Monaco potrebbe (e crediamo che così sarà!) trovare uno spazio importante per l’insieme delle particolarità innovative e per la potenzialità di ottenimento di benefici che in un ambiente urbano, ed in una scala territoriale, che combinano la densità urbana con la limitatezza dimensionale, meriterebbero la massima attenzione: il VERTICAL FARMING.
VERTICAL FARMING E SILVANA NICOLA

Giovedì 21 aprile 2022, sempre alle ore 18:00 e nell’elegante Auditorium dell’AGORA, Maison Diocésaine dell’Arcivescovado di Monaco, 18 rue Bellevue, g.c., con una conferenza dedicata a una innovativa tecnica di coltivazione urbana che anche qui a Monaco potrebbe (e crediamo che così sarà!) trovare uno spazio importante per l’insieme delle particolarità innovative e per la potenzialità di ottenimento di benefici che in un ambiente urbano, ed in una scala territoriale, che combinano la densità urbana con la limitatezza dimensionale, meriterebbero la massima attenzione: il VERTICAL FARMING.

Con questo termine possiamo generalmente pensare a un edificio nel quale è possibile realizzare l’intera filiera agroalimentare, che permette di passare dalla produzione al consumo sebbene, oggi, nella sua applicazione più comune, si limiti per ora alle sole produzione e trasformazione. Le vertical farm sono oggi realizzate per piante di piccole dimensioni con ciclo di vita breve, tipo l’insalata ma non solo, beninteso. La coltivazione avviene interamente in interno e in condizioni ambientali ideali ricreate artificialmente, con luce, umidità, temperatura, e con apporto di nutrienti, il tutto in base alle esigenze delle piante.

L’illuminazione si realizza con sistemi di riconversione degli scarti e con utilizzo di sistemi rinnovabili.

Sebbene sia diffusa l’immagine di grattacieli vetrati adibiti alla coltivazione, il vertical farming si può praticare ovunque, anche sottoterra. In ogni caso, è evidente l’impatto immediato sul risparmio di suolo.

Il vertical farming prevede esclusivamente tecniche di coltivazione a ciclo chiuso. Questo significa che nulla viene sprecato. Le principali modalità di coltivazione sono tre: idroponica, acquaponica e aeroponica.

La terra non viene mai utilizzata.

Le tecniche di coltivazione verticale consentono pertanto di non consumare suolo e di risparmiare acqua, ottenendo ortaggi biologici a chilometro zero.

Invece di farlo in un negozio, o in una orticoltura fuori porta, si acquistare i prodotti freschi da fattorie verticali dove gli agricoltori urbani coltivano indoor tutto l'anno controllando luce, temperatura, acqua assieme ai livelli di anidride carbonica. I prodotti freschi coltivati nelle fattorie verticali hanno dunque percorsi ridottissimi per raggiungere non solo il consumatore, ma pure i negozi di alimentari rispetto ai prodotti convenzionali, che invece devono magari viaggiare per centinaia (o migliaia!) di chilometri su gomma, se non addirittura in aereo.

Più in generale, possiamo veramente pensare che l'agricoltura verticale consenta di aumentare la produzione alimentare in un momento storico nel quale dobbiamo ricordare che la popolazione mondiale supererà i 9 miliardi entro il 2050. Quando, oltretutto, si prevede che due persone su tre vivranno nelle aree urbane e la produzione di verdure e ortaggi vicino alle popolazioni urbane in crescita può certamente farci ritenere che potrà meglio e più direttamente aiutare a soddisfare la crescente domanda alimentare.

E soprattutto in modo ecologicamente responsabile e sostenibile, perché riduce le catene di distribuzione, dunque con emissioni inferiori, mentre fornisce prodotti più controllati e più nutrienti, e con drastica riduzione di consumo e deflusso d'acqua.

È stato calcolato che ogni anno, per produrre cibo, la popolazione mondiale utilizza una estensione di terreno equivalente al Sud America, e questo senza considerare gli allevamenti, ma solo per le necessità di semina e raccolta dell’ agricoltura tradizionale.

Il vertical farming, che è un metodo basato su ecosistemi chiusi in grado di autoalimentarsi, può invece fornire alle popolazioni urbane cibo sano e controllato senza consumo di suolo, sapendo quanto ormai sia doveroso prestare a questo problema la più alta delle attenzioni.

Sarà Silvana NICOLA, Professore Ordinario del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali ed Alimentari, DISAFA, dell’Università di Torino, che ci introdurrà con maestria alla conoscenza ed al perfezionamento, per alcuni di noi, delle nozioni che vedono come risultato l’applicazione di questa particolare tecnica agro-urbana.

Dal 2018 Segretaria e Membro eletto del Consiglio Direttivo della Società scientifica internazionale International Society for Horticultural Science (ISHS). Vice Presidente della stessa società dal 2014 al 2018, Presidente della Sezione Vegetables della stessa società dal 2006 al 2014.

Dal 2017 Presidente di EUVRIN, European Vegetables Research Institutes Network. Membro di 3 Focus Groups di EIP-AGRI della Commissione Europea: Focus Group on Fertilizer efficiency - Focus on horticulture in open field (dal 2014) and Focus Group on Circular Horticulture (dal 2017) e Focus Group on Plant-based medicinal and cosmetic products (dal 2019). Già Esperto OMS ed Esperto FAO per il settore Orticoltura e Colture Protette e collaboratore nella stesura e cura di libri divulgativi per agricoltori ed associazioni.

È Autore o Co-autore di circa trecento pubblicazioni di ricerca e divulgative, nazionali e internazionali. Ha tenuto cicli di lezioni ad invito in inglese o spagnolo in numerose Università estere, tra le altre: College HertoDenBosch, The Netherlands; Universidad Politecnica de Cartagena, Murcia, Spain; Ain Shams University, Cairo, Egypt; Häme Polytechnic, Lepaa, Finland; Instituto Tecnológico del Valle de Oaxaca, Oaxaca, Mexico; Zhejiang Forestry University, Lin’an, Hangkhou, Zhejian Province, China; Henan University, China; SLU, Alnarp, Sweden; Ornamental and Vegetable Crops Research Center, Takikawa, Japan; Hokkaido University, Sapporo, Japan; Kyoto University, Kyoto, Japan.

Silvana NICOLA sarà presentata da Marco DEVECCHI, docente al DISAFA dell’Università di Torino, ove tiene il Corso di “Specie vegetali per il progetto” e il Laboratorio di “Progettazione del paesaggio” con il Modulo “Scelta delle specie vegetali per il paesaggio”.

Marco DEVECCHI, che è uno dei componenti il Consiglio Direttivo dell’OdP-TRIF, è membro della SOI, Società Ortoflorofrutticoltura Italiana, di cui è stato consigliere della Sezione “Floricoltura”. E’ Autore di oltre un centinaio di pubblicazioni sulle tematiche del paesaggio agrario, della floricoltura e del giardino storico e contemporaneo.

L'Evento è organizzato dall’Osservatorio del Paesaggio Transfrontaliero della Riviera Italo-Francese, OdP-TRIF con il Patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Monaco e con l’intervento di S.E. Giulio ALAIMO, Ambasciatore della Repubblica Italiana nel nostro Principato,

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