Nell’ambito di Oliveti Aperti 2022, l’iniziativa del Consorzio di Tutela dell’Olio DOP Riviera Ligure, si è svolta sabato 18 giugno 2022 una tavola rotonda sotto il Castello di Lucinasco (IM) dal titolo “Turismo DOP – le esperienze enogastronomiche dei prodotti DOP IGP” organizzata da Fondazione Qualivita e Origin Italia
Il progetto Turismo DOP, promosso dalla Fondazione Qualivita e da Origin Italia – Associazione Italiana Consorzi Indicazioni Geografiche, ha lo scopo di “costituire una rete di Consorzi di tutela, e di imprese ad essi associate, impegnati in attività di turismo esperienziale sui prodotti DOP IGP italiani".
La tavola rotonda è stata introdotta e condotta da Dario Vergassola che con grande maestria e simpatia ha coordinato i numerosi ed interessanti interventi.
Igino Morini – Consorzio di Tutela Parmigiano Reggiano DOP Il Parmigiano Reggiano si sta proponendo come un prodotto turistico grazie a caseifici che organizzano visite guidate per turisti, che si possono trovare sul sito del Consorzio PARMIGIANO REGGIANO (link fondo articolo) alla pagina “Prenota una visita”. L’obiettivo è di far conoscere il nostro formaggio (fatto senza additivi, in modo naturale…) e far vivere così un’esperienza unica, assistendo alla lavorazione dei casari e concludendo con una degustazione di diverse stagionature. Vogliamo così trasferire i valori di artigianalità e naturalità del Parmigiano Reggiano, visto che le nostre bovine sono alimentate con i fieni di zona, senza l’uso di foraggi fermentati.
Andrea Mancuso Morini - Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena IGP.
L’ Aceto Balsamico è un prodotto agroalimentare italiano figlio di una lunga tradizione, un simbolo di Modena nel mondo. La sua origine risale infatti al medioevo dove era utilizzato sia come condimento che come medicinale, da cui appunto deriva il suo aggettivo “balsamico”. Acetaie Aperte, che si tiene ogni anno l’ultima domenica di settembre (il periodo della vendemmia e della cottura del mosto) rappresenta l’occasione per scoprire sia l’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP che l’Aceto Balsamico di Modena IGP, due prodotti simili e diversi che condividono storia e cultura, completandosi a vicenda.
Fiorenzo Rigoni – Consorzio di Tutela Asiago DOP. Made in Malga del Consorzio dell’Asiago. Dietro l’Asiago DOP c’è una storia millenaria, fatta di tradizioni alpine che si conservano e si arricchiscono ogni giorno. I primi insediamenti abitativi dell’altopiano di Asiago, le prime 3 Malghe, antichi rifugi di montagna sia per le mucche che per le pecore risalgono al 983. L’Altopiano sette comuni era una piccola federazione esentata da imposte, sia sotto gli Scaligeri che successivamente sotto i Visconti, La caseificazione avveniva per pagare gli affitti delle Malghe ai signori della zona. I caseifici sono venuti successivamente e fino alla prima guerra mondiale vi erano solo caseifici turnari. I magazzini di stoccaggio del formaggio di Asiago non necessitano di raffreddamento, vale a dire che il formaggio dove è nato si mantiene naturalmente con le sue caratteristiche organolettiche e nutrizionali.
Carlo Santarelli – Consorzio Tutela Pecorino Toscano DOP. Oggi come ieri il Pecorino Toscano caratterizza la tradizione casearia della Toscana e della zona di origine (Toscana ed alcuni comuni limitrofi di Lazio e Umbria), all’interno della quale si produce il latte, lo si trasforma in formaggio e si porta a fine stagionatura. Il suo sapore unico e delicato racconta una storia antica che va dagli Etruschi ai giorni nostri all’insegna della qualità e del legame strettissimo con il territorio. Il Pecorino Toscano è un formaggio italiano DOP (Denominazione di Origine Protetta) fin dal 1996. Il suo sapore unico e delicato deriva dal perfetto equilibrio tra natura, ambiente e antica tradizione casearia. Gli allevamenti in Toscana sono quasi completamente estensivi dove le pecore possono pascolare libere e garantire, oltre che il benessere animale un prodotto organolettico di alta qualità.
Diego Tomasi – Consorzio Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco. . Quello che accomuna il vino e l’ olio sono l’antichissima tradizione della coltivazione della pianta, la grandissima ricchezza di varietà, la forte connessione tra il paesaggio e il prodotto finale. Oggi il vino nella sua narrazione si è arricchito di altri importanti elementi come il paesaggio, la tradizione viticola, la forte interazione uomo natura: valori centrali del riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità delle colline di Conegliano Valdobbiadene.
Carlo Siffredi – Consorzio di Tutela Olio Riviera Ligure DOP. Abbiamo lanciato la proposta di un turismo organizzato e coordinato. Vogliamo alzare la reputazione del nostro olio, storicamente uno degli alimenti più nobili».
L’azienda agricola Carlo Siffredi produce olio extra vergine di oliva che si fregia del riconoscimento DOP (Denominazione di Origine Protetta) a Lucinasco (IM), nel cuore di un territorio da sempre legato alla coltura dell’olivo.
È il ponente Ligure dell’oliva taggiasca, delle colline colorate di grigio e di verde che degradano fino al mare, dei terrazzamenti che definiscono il paesaggio. Al consumatore Carlo Siffredi propone olio di qualità, che nasce dalle olive selezionate e freschissime delle sue piante che conosce ad una ad una. Dirige personalmente ogni fase dalla produzione alla lavorazione naturale a freddo in frantoio, garantendo l’impegno costante nel perfezionare i metodi di lavorazione ereditati dalla tradizione.
Alessandro Piana – Vice Presidente e Assessore Agricoltura Regione Liguria. Negli ultimi anni sono state fatte le giuste politiche di promozione e molti giovani si sono avvicinati all’agricoltura attenti a creare un prodotto finale certificato sotto tutti i punti di vista sanitari. La serietà come stile di vita nell’agroalimentare.
Giovanni Berrino – Assessore Lavoro,Trasporti, Turismo Regione Liguria. L'olivo è uno dei simboli della Liguria, così come l'olio è il vero cuore della nostra tradizione. Il legame fra il territorio e le eccellenze dei nostri prodotti è una delle chiavi fondamentali e strategiche del nostro turismo. Gli operatori del settore in questi anni si sono impegnati sempre di più nel proporre delle vere e proprie “esperienze enogastronomiche certificate”,
Massimo Garavaglia, Ministro del Turismo. L’oleoturismo sta prendendo piede come l’enoturismo un po’ di anni fa, con il vino. Dietro la bottiglia c’è il territorio, stessa cosa vale per l’olio. Quando vendi olio o vino vendi fatica, storia, lavoro. E’ necessario continuare ad Investire di più sul turismo: migliorare la sostenibilità dei luoghi e alzare la qualità delle strutture ricettive. Un esempio sono I territori delle Cinque terre, delle Langhe e di Conegliano che hanno investito sul territorio. Oggi un altro esempio di Turismo è la bicicletta elettrica che ha permesso la scoperta di nuovi luoghi anche ai meno giovani. Parlando di turismo accessibile oltre che un mercato è un dovere etico e seguire le regole è indispensabile. Le strutture debbono essere certificate. Investire sul turismo e sul digitale è fondamentale, ad ottobre, con le Regioni, riscriveremo il piano strategico del turismo per rilanciare il brend Italia; abbiamo preventivato anche la preparazione di una “Applicazione” per geolocalizzare i luoghi turistici ricettivi.
Cesare Mazzetti di Fondazione Qualivita. Lavorare insieme con il Ministero del Turismo su un progetto condiviso di un turismo enogastronomico certificato legato soprattutto ad aziende che stanno dentro a Consorzi di tutela che rispettano i disciplinari, un livello qualitativo migliore rispetto ad un turismo enogastronomico un po più generalista.
Un turismo certificato legato alle esperienze di un territorio certificato.
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